martedì, giugno 30, 2009

Saldi, saldi, saldi!

Saldi estivi per i libri, e finalmente mi posso scatenare data la mia proverbiale povertà da mancanza di lavoro fisso, e le traduzioni che faccio non mi permettono certo di usare quello che guadagno per comprare libri…

Ecco qui una bella lista di sconti delle varie case editrici:

  • - dal 2 al 31 luglio 2009: 30% di sconto su tutti i libri TEA;
  • - fino al 15 luglio: 30% di sconto su "Gli Elefanti Garzanti"
  • - fino all'8 agosto: 30% di sconto sui Tascabili Sperling&Kupfer
  • - fino al 13 luglio: 20% di sconto su "Gli Adelphi"
  • - fino al 9 agosto: 25% di sconto sull'Universale Economica Feltrinelli

Thanks to Sharmas (aNobii)

Ho ancora un buono da spendere a Feltrinelli, e finalmente potrò comprare tutti gli arretrati di Elizabeth George che mi mancano e potrò iniziare a leggerli… Purtroppo le edizioni italiane non coincidevano con la reale cronologia di uscita, quindi, considerando che c’è una trama che va avanti in ogni libro, non ho potuto leggere quelli troppo recenti che però avevo trovato in offerta tempo fa…

venerdì, giugno 26, 2009

Goodbye

Il mio omaggio al Re del Pop che ci lascia, con la sua canzone che mi ha toccato di più…

lunedì, giugno 22, 2009

Momento depressione

A volte mi capita di rileggere quello che scrivo in questo blog e poi mi chiedo: ma a chi interessa?

Voglio dire, la maggior parte delle cose che scrivo sono quello che mi capita, il che succede mediamente all’80% della popolazione che, sommato al modo in cui lo scrivo, rende le situazioni irrimediabilmente banali, qualche volta qualche sfogo o qualche riflessione su situazioni discretamente inutili e il resto è il nulla…

Ho impostato un blog sulla nullità…

La maggior parte dei blog che seguo, penso a quello di Fed, che anche se scrivesse la ricetta della pasta coi piselli la renderebbe interessante, quello di Sun Of York, con le sue riflessioni originali e il suo modo di vedere il mondo che ti fa pensare “diavolo, ma dove ho vissuto fino ad ora? perchè non ci ho mai pensato?”, oppure di randomante, che riesce a rallegrarti anche in una giornata triste. In alcuni blog, così, girando per la rete o googlando, ho trovato la risposta ai miei dubbi o a quello che cercavo, fanno discorsi interessanti su tutto quello che c’è da sapere, culturali, divertenti, di approfondimento…

Insomma tutti riescono a fare qualcosa di grande, chi più chi meno, con la propria mente, e io, invece, quando mi viene da scrivere qualcosa di decente sono in situazioni impossibili, tipo per la strada per andare a comprare le patate o mentre faccio il bagno al mare, e le penso bene eh, con parole che non mi verrebbero mai in mente in altre occasioni e dico cavolo! questo lo devo proprio scrivere sul blog, e poi torno a casa e puf, il pensiero se n’è andato, ed è rimasta solo la voglia di scrivere qualcosa, ma non sai cosa, o se lo sai, sarà pur sempre un’idea contorta…

Questa situazione non fa parte solo di questo contesto, ma la vedo spesso nella mia vita… Vedo sempre tutti, i miei amici, i miei colleghi, chiunque, andare avanti nel lavoro o nello studio perché sono brillanti, perché ci sanno fare, o semplicemente per talento e io mi chiedo quale sia il mio di talento, visto che non so fare niente così bene da poterlo considerare il mio mondo, il mio futuro, quello a cui dedicarmi per la vita…

Non è una questione di mancanza di passioni, come nel blog così nella vita le passioni le ho eccome, eppure sembra che io non ne sappia trarne profitto, mi sembra di vivere una vita parallela in cui mi guardo dal di fuori e mi dico che sto perdendo tempo, che quello che non ho fatto fino ad ora non lo recupero, che è tardi per tutto.

Fallita. E’ così che mi sento.

Fallita.

giovedì, giugno 18, 2009

Un account per la vita?

Questo post sarà taggato come “problemi inutili”, perché fa totalmente parte di quella categoria, generalmente i miei discorsi su questo blog sono tutti un po’ inutili, quindi restiamo in tema, anche se con una punta di inutilità in più.

Stavo pensando già da un po’ di cambiare indirizzo email rimanendo con lo stesso fornitore di posta, in questo caso Gmail, con cui mi trovo da dio.
Il problema? La presunta complessità del mio nome utente. Quando lo dico a voce devo dettarlo lettera per lettera oppure scriverlo direttamente io.
Cosa ci sia di complicato nella parola blackstar ancora lo devo capire…

Comunque, non è un problema, basta usare la risposta automatica per l’altro account ed “educare” tutti ad usare questa nuova.

Almeno quelli che mi stanno simpatici.

Ok, mi metto all’opera. Voglio fare una cosa semplice, che più semplice non si può. E cosa c’è di più semplice di nome.cognome? Niente direi. Procedo.
Shit! Nome.cognome è già occupato, ecco, me l’immagino, da una donna (come credo che sia, ma non si sa mai) che usa la posta elettronica una volta l’anno per mandare gli auguri di natale ai parenti in Canada e io che praticamente ci vivo con le email devo cambiare tattica… Non sarà poi così difficile…
Provo:

n.cognome: occupato
cognome: occupato
cognome.n: occupato
ncognome: occupato
cognomen: occupato

Ad un certo punto ho cominciato a pensare di avere il nome più comune d’Italia…

Infine l’ho trovato. cognome.nome@gmail.com il che non sarà proprio elegantissimo, almeno non dovrei aver necessità di dettarlo ogni volta. Per lo meno agli italiani.

Si spera.

Ah, tutti quelli che hanno la mia mail (e che sanno il mio nome) possono usare questa. Quelli che non lo sanno possono chiedermela in privato. Lo spam è sempre in agguato e questa volta non mi faccio fregare. Già perchè il problema principale con le mail è che dopo un anno o due ti ritrovi lo spam, anche se ben nascosto nella cartelletta creata da gmail, ma ti girano perchè ti chiedi, ma se sto account ce l’hanno solo gli amici, da dove cavolo arrivano le email di spam? Magari qualcuno lo sa.

Chissà se questo sarà l’account definitivo, quello per la vita, che ti segni sui bigliettini da visita come “email personale”, per cui non devi barcamenarti tra @libero.it, @hotmail.com, @email.it, ma tutti sanno che ti troveranno lì, che risponderai solo e sempre lì. Amen.

lunedì, giugno 15, 2009

E la vita va avanti…

Si dice così vero, quando capitano tragedie ma bisogna superarle? Lo credevo anche io e forse lo credo tutt’ora, cercando di non farmi trascinare da quest’ondata di tristezza che mi porto dietro da quella fottuta notte del 6 aprile…

Sarei dovuta tornare lì prima o poi, e sapevo che la cosa era imminente data la sessione di esami, ma non pensavo sarebbe stato così brutto l’impatto con quella città quasi silenziosa, che cerca di raccogliere i cocci del vaso rotto e di rialzare la testa…

09062009(004)

Passo davanti ad Onna, paese distrutto interamente dal terremoto, e vedo con i miei occhi quello che solo che immagini dei tg mi avevano mostrato: macerie, solo tante macerie, neanche il tetto di una casa intatto, e poi militari ovunque, vigili del fuoco, carabinieri, poliziotti, volontari, protezione civile dappertutto…

09062009(009)

Le scene sono davvero drammatiche, se ti avvicini a L’Aquila vedi solo qua e là qualche maceria, un pezzo di tetto, calcinacci e detriti, ma molte case sono intatte o hanno solo qualche crepa e pensi che sia finito, che in fondo quello che hai visto in tv non era poi così grave, ed invece basta girare un angolo e trovi una casa sventrata, come se fosse stata colpita da una bomba, e vedi all’interno frigoriferi e sedie riverse per terra… Le tendopoli sono ovunque ci sia un po’ di spazio disponibile, per gli abitanti del posto, per gli studenti fuori sede, per i militari, i poliziotti e chiunque sia lì per aiutare…

09062009(010)

A Coppito la situazione sembra più tranquilla, ci sono tanti, tantissimi studenti, e le caffetterie, le tavole calde, i bar, le pizzerie hanno ritrovato un po’ di normalità con quella folla di ragazzi che vogliono e sperano che la situazione migliori e tornano a fare lezione e a fare esami, anche se in condizioni a volte disastrose…

09062009(016)

Nelle tende l’aria è irrespirabile, calda, afosa e umida. Senza condizionatori o almeno un ventilatore non si può star dentro per più di mezz’ora, eppure sono tutti lì, studenti, professori, impiegati, e macinar cultura e umanità, a cercare di far andare avanti questa baracca che spero non si fermi per sempre, fuori il caldo, il sole a picco dalle montagne e quegli edifici dove tanto prima o poi dovrai tornare ed esorcizzi la paura entrandoci già, visto che sono sicuri…

09062009(005) 

La situazione è delicata, sicuramente, ma è comunque bello ritrovarsi lì con tutti i compagni di corso, sapere che anche loro hanno gli stessi tuoi problemi e che si possono affrontare insieme, per andare avanti, perché in fondo, la vita continua… sempre…

09062009

giovedì, giugno 04, 2009

(cit.)

Omaggio all’amico Guinness, in fondo si può ridere di qualunque cosa. Think about it.

lunedì, giugno 01, 2009

Sto crollando, sto miseramente cadendo giù e ad ogni tentativo di rialzarmi c’è qualcosa che mi fa sprofondare ulteriormente…

Prima il terribile terremoto, morti, crolli, scosse che ancora continuano e l’incognita universitaria, ma ci dicono di stare sereni, che ce la faremo…

Poi niente cambia, perché non c’è stato un solo appello in più rispetto allo scorso anno, e dagli inizi di luglio fino alla fine del mese troppi pochi appelli rispetto a quelli che dovevano dare, poi esami gli stessi giorni a L’Aquila ed Avezzano, obbligandoci a rinunciare ad uno dei due…

Decido comunque di studiare, di provare ad andare avanti, per me, per quello che voglio, per il mio futuro, e inizio quasi con la forza della disperazione, con poche possibilità, ma almeno voglio provarci…

E oggi la mazzata finale, una di quelle cose che ti fa pensare che forse è destino per noi e per la nostra facoltà che quest’anno sia maledetto, che dobbiamo soffrire, che dobbiamo disperarci ed essere sopraffatti dalla paura…

Eccola la notizia che non volevo leggere, le parole che non volevo sentire, scritte nere su bianco, senza scampo…

http://roma.repubblica.it/dettaglio/gran-sasso-trovato-morto-lescursionista-scomparso/1643470

Addio professor Zocchi. Ci mancherà. Sul serio.

 

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