martedì, novembre 30, 2010

Citazioni...



Per la terza volta sto vedendo "La verità è che non gli piaci abbastanza", film sicuramente non impegnato ma che io adoro... Sono bellissimi alcuni dialoghi...

"Una volta un uomo mi ha lasciato un messaggio vocale in ufficio così l'ho richiamato a casa, lui mi ha mandato un'email sul blackberry e io un sms sul cellulare, lui mi ha risposto con un'email al mio indirizzo privato e così è sfumato tutto! Io rimpiango i giorni in cui c'era solo un numero di telefono e una segreteria telefonica e in quella segreteria telefonica c'era una cassetta e su quella cassetta o c'era un suo messaggio o non c'era. Adesso invece devi correre a controllare tutti i portali solo per sentirti rifiutata da sette tecnologie diverse. E' stressante!"

"E' un laminato!"
"Non è un rivestimento di legno vero?"
"No! Sono perfettamente uguali ma costa cento volte di meno"
"Ah... Voglio lo stesso mettere il legno vero"
"Perchè? Ma se non riesci a vedere la differenza?"
"Non è questo il punto"
"E qual è il punto?"
"Non mi piace il modo in cui finge di essere legno. Sai.. se non sei legno, non cercare di sembrare legno."

"E' una balla la storia della scintilla!"
"Davvero?"
"Tutta una balla."
"Illuminami."
"Noi uomini abbiamo inventato la scintilla per poter non richiamarvi, per trattarvi male, tenervi sulla corda, per poi convincervi che l'ansia, le paure, le incertezze che ne derivano in realtà sono la vera scintilla e voi donne ve la bevete, ve la mandate giù e vi piace, vi piace perchè vi nutrite di questi drammi, tutte voi amate il melodramma."

"Beh, il mio primo marito era un uomo banale: l'ho trovato a letto con la segretaria tettona tornando in anticipo da un viaggio alle maldive, era così prevedibile! (sono stata male per lui); il mio secondo marito era un pizzico più creativo: mi ha tradita cn mia sorella, ma mi ha fatto persino credere di essere matta a sospettarlo, quindi un po' di giochi mentali, di intrighi. Ma il mio ultimo marito era una perla rara: era un fenomeno nel coprire le tracce, ho controllato gli elenchi delle sue telefonate, le fatture della carta di credito, l'ho fatto seguire in numerose occasioni e non ho mai trovato un solo straccio di prova. E' stato solo dopo che é morto che finalmente ho saputo della proprietà che aveva con la sua amante austriaca. Ma, il vero maestro sono io devo ammetterlo: tre mariti, duemila amanti e mi devono ancora beccare."

martedì, novembre 02, 2010

Si dice che siano solo luoghi comuni…

…sì, lo so, sono catene da email o girano nei messaggi di Facebook, ma a me ha fatto sorridere e la condivido A bocca aperta

Giovanni si sente attratto da Teresa. Le propone di andare al cinema e lei accetta.
Si divertono. Sere dopo lui la invita a cena, e dopo stanno bene.
Nel giro di poco tempo nessuno di loro vede più altri. Una sera in auto, rincasando, Teresa senza pensarci dice:
"Hai pensato che oggi sono 6 mesi che ci vediamo?".
Si fa silenzio in auto. A Teresa quel silenzio sembra pieno di significati. Pensa:
"Forse gli avrà dato fastidio che abbia detto questo, forse crede che io voglia forzarlo a prendersi un impegno che lui non desidera o del quale non è sicuro".
Ma Giovanni sta pensando: "Ma guarda, sei mesi..."
E Teresa pensa: "Ma neanche io sono sicura di volere questo tipo di rapporto. A volte mi piacerebbe avere un po' di libertà, per aver tempo di pensare a ciò che voglio veramente... Continueremo a vederci a questo livello di intimità? Sono pronta per questo impegno? Conosco davvero quest'uomo?".
E Giovanni pensa: "Quindi questo significa che era... vediamo... febbraio quando iniziammo, giusto dopo aver lasciato l'auto dal meccanico, cioè... vediamo il contakm... *****!, devo cambiare l'olio!".
E Teresa pensa: "E' sconvolto. Glielo leggo in faccia. O forse sto interpretando male. Forse vorrebbe di più dal nostro rapporto, più intimità; forse lui ha sentito prima di me che ho delle riserve. Sì, è questo, ha paura di sentirsi rifiutato".
E Giovanni pensa: "Devo dire loro di guardarmi di nuovo il carburatore. Questa cosa cammina come un camion dell'immondizia".
E Teresa pensa: " E' arrabbiato. Anche io lo sarei. Dio, mi sento così colpevole, facendogli passare questo, ma non posso evitare di sentirmi come mi sento. E non mi sento sicura".
E Giovanni pensa: "Mi diranno che ha solo tre mesi di garanzia!".
E Teresa pensa:" Forse sono troppo idealista, aspetto che arrivi il principe azzurro sul suo cavallo bianco quando ho al mio fianco una persona comune, buona, con la quale mi piace stare, che è importante per me e alla quale io importo. Una persona che soffre per le mie egocentriche fantasie da adolescente romantica".
E Giovanni pensa: "Vogliono una garanzia? Gliela dò io la garanzia.."
"Giovanni!", dice Teresa a voce alta.
"Cosa?". dice Giovanni sorpreso
"Per favore non ti torturare così" dice lei con gli occhi velati di lacrime: "forse non avrei dovuto dirti...O Dio, mi sento così..." e si interrompe singhiozzando.
"Cosa c'è?" dice Giovanni.
"Sono così stupida" singhiozza Teresa: "voglio dire, lo so che non esiste quel principe. Non esiste né cavaliere né cavallo..."
"Non c'è il cavallo?" dice Giovanni stupito.
"Pensi che sono stupida vero?" dice Teresa.
"Ma no" dice Giovanni, contento di avere finalmente una risposta certa.
"E' solo che... ho bisogno di un po' di tempo" dice Teresa. C'è una pausa di 15" durante la quale Giovanni pensando più velocemente che può, cerca una risposta.
Finalmente gliene viene in mente una: "Certo, ti capisco" dice.
Teresa emozionata, prende la sua mano: "Oh, Giovanni davvero pensi questo?".
"Ah" dice Giovanni "sì, sicuramente...".
Teresa si volta per guardarlo e fissa i suoi occhi, rendendolo alquanto nervoso per quello che lei gli potrà dire, soprattutto se ha a che vedere con un cavallo.
Alla fine lei gli dice: "Grazie Giovanni".
Lui la accompagna a casa e lei va a letto.
Essendo un'anima che si tortura, piange fino all'alba.
Intanto Giovanni torna a casa, apre un sacchetto di patatine, accende la tv e si immerge nella replica di una partita di tennis tra 2 giocatori sconosciuti.
Una debole voce in un angolo recondito della sua mente gli dice che qualcosa di importante è successo nell'auto, ma è sicuro che non c'è modo di capirlo: meglio non pensarci.
Il giorno dopo Teresa chiamerà una delle sue amiche e parleranno della cosa per 6 ore di seguito. In forma dolorosamente dettagliata, analizzeranno tutto ciò che lei ha detto e tutto quello che lui ha detto, ritornando su ogni punto una e più volte, esamineranno ogni parola, considerando ogni possibile ramificazione. Continueranno a discutere per settimane, senza arrivare a conclusioni ma senza mai annoiarsi.
Intanto Giovanni un giorno, guardando una partita di calcio con un amico, distrattamente dirà: "Luca, sai se Teresa ha un cavallo?"...

 

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