giovedì, settembre 29, 2011

Non è per sempre

L’altra sera, guardando il programma di Pino Scotto su Rock TV, che OK non sarà proprio il massimo dell’intellettuale ma al mio fidanzato-fidanzatissimo piace quando augura la peggio morte agli ascoltatori che gli mandano sms pro-grande fratello o Maria De Filippi, ad un certo punto ad un telespettatore che gli chiedeva quale fosse il suo libro preferito, ha risposto che ce n’erano tantissimi e non riusciva a scegliere e blablabla…
Questa cosa mi ha fatto pensare che anche io ho avuto molti libri preferiti nella mia vita di lettrice (dai quattro ai trent’anni fino ad ora) che coincidevano con vari periodi della mia vita, ma mai più di un libro nello stesso momento, ne ho amato sempre uno alla volta…

Ricordo il primo libro che ho letto con piacere, e ho riletto tante e tante volte nella mia infanzia, ovvero “Piccole Donne” di Louisa May Alcott, di cui avevo una edizione cartonata, con grosse pagine spesse, che qualche volta ho bagnato di lacrime, soprattutto per la malattia di Beth, sulla cui avevo la convinzione, già da bambina, che non ce l’avrebbe fatta… Ricordo benissimo la prima frase del libro: “Un Natale senza strenne non è un vero Natale”* ed è stata probabilmente la prima volta che ho sentito la parola “strenna” che poi, da brava sottuttoio-quello-che-leggo-lo-ripeto, ho iniziato ad usare bullandomi della mia cultura (ero rompiscatole anche a otto anni, lo so).

Il primo libro che mi ha appassionata davvero, che ricordo di aver letto in due giorni, stesa sul lettone dei miei, è stato “Il nome della rosa” di Umberto Eco, che credo non abbia neanche tanto bisogno di essere descritto o recensito. Ricordo che facevo le medie, probabilmente la seconda, e avevamo attivato in classe una specie di piccola biblioteca in cui ognuno portava qualche libro da lasciare per tutto l’anno scolastico e si poteva prendere segnando la data di prestito, insomma, come una vera biblioteca. Non ricordo che insegnante, forse quella di italiano, portò questo libro, in edizione economica, piccolo e molto usato, che portai a casa immediatamente. Mi innamorati in meno di due minuti delle fluenti e interminabili descrizioni di Eco, nonché della storia sottostante, che forse fu il preludio del mio amore per i gialli.

In terza media, sempre in questa mini biblioteca scolastica e sempre ad opera di una professoressa (probabilmente la stessa), ho letto “Storia di una capinera” di Giovanni Verga, una storia struggente, terribile e appassionata, che forse, agli albori della mia maturità sessuale, ho trovato ancora più coinvolgente per la purezza dei miei sentimenti “amorosi” di ragazzina.

Poi fu la volta dei libri di Agatha Christie (la mia autrice preferita in assoluto) , credo di averli letti tutti, tranne Addio Miss Marple, il mio personaggio preferito che, nella mia testa, non sarebbe mai dovuto morire. Nel periodo Christie il mio libro preferito è diventato “Miss Marple: Nemesi”. Una storia intrecciata, ma fredda e logica, uno dei pochi della Christie di cui abbia mai trovato il colpevole prima della dichiarazione dell’investigatore di turno. Diciamo che è un po’ una forzatura trovare un preferito tra i libri della giallista inglese, e forse posso dichiarare pubblicamente che il più brutto (non il meno bello, ma proprio brutto) è stato “La domatrice”, ma sul migliore, diciamo che mi sono basata soprattutto sulla mia vena egocentrica nel pensare che è forse l’unico che abbia mai risolto prima di Miss Marple.

E poi c’è stato il periodo Baricco, con i suoi libri fatti di “adorabile aria fritta”, che riusciva a parlare per pagine e pagine di un dettaglio insignificante e che mi è entrato dentro con “Oceano Mare”, un libro onorico, quasi delirante, che a tratti forse non ho neanche capito bene, ma di cui ho sottolineato tante frasi, trascritto tanti brani e letto e riletto per mesi, come una bibbia che potrebbe cambiarti la vita. Ma quella, si sa, non cambia quasi mai…

Faccio un po’ fatica a ricordare qual è stato il libro del post-oceano mare, forse arriviamo direttamente al momento di Hornby, con “Come diventare buoni”, che secondo me è stato troppo bistrattato a favore del sicuramente bellissimo “Alta Fedeltà”. “Come diventare buoni” è un libro geniale, si traspone nel tema del doppio una normalità che fa quasi paura, ed è così improbabile e folle da farti immedesimare, da farti perdere nella storia.

Da “Come diventare buoni” probabilmente passo a “La casa del sonno” di Jonathan Coe, che, come ha detto l’autore stesso (e non ne capisce il motivo), è il suo libro preferito degli italiani, ma è durata poco, perchè quando ho sentito dalle vive parole di Coe (alla presentazione de “La pioggia prima che cada” a Pescara) questa cosa, mi sono sentita talmente uguale agli altri (e così italiana…) da farmelo quasi rendere irritante. So anche di essere strana, oltre che rompipalle…

E arriviamo all’ultimo libro preferito, quello di questo periodo, considerando che tra Coe e adesso ce ne sono diversi che mi hanno colpita, fatta piangere o ridere, tenuta incollata alle pagine (o al Kindle…) di giorno e di notte, ma tempo fa sono andata a Roma, e sono riuscita a trovare un libro che volevo leggere da tempo, che volevo “avere” di mio, di carta, perchè sapevo che l’avrei amato. Probabilmente penserete che sia un libro di un famoso scrittore di saggi o narrativa, con interessanti risvolti culturali sulla nostra società, che sia qualcosa di profondo e scritto con artifici dialettici complessi e puntuali, e invece deluderò quei quattro gatti che leggono i miei discorsi spesso inutili, perchè sto parlando di “Anna dai capelli rossi” di Lucy Maud Montgomery. La cosa, lo so, ha un che di puerile, certo, ma volevo assolutamente leggerlo perchè mi ricorda la mia infanzia, dato che era il cartone animato preferito mio e di mia nonna, lo vedevamo sempre, sedute in cucina, e questo ricordo mi ha spinto a comprarlo. So che suona strano, dopo aver amato per anni un libro di Eco, adorare un libro per ragazzi, ma io lo trovo delicato e struggente, mi ritrovo molto in quella ragazzina chiacchierona con tanta voglia di imparare e soprattutto di essere accettata, con la sua fantasia irrefrenabile, che le rende possibile vivere la sua vita da “diversa”. Ecco, il tema secondo me centrale in questo libro è quello della diversità, del suo essere nuova, fresca, in mezzo ad un ambiente chiuso e monotono. E’ forse per questo che l’adoro, è questo che vorrei dalla mia vita: cambiare qualcosa in meglio, renderlo piacevole perchè la mia diversità l’ha reso tale, l’ha fatto diventare cosa nuova.

Probabilmente è sotto questa ottica che sono entrata in politica e, non succederà mai, perché non voglio che accada, visto che voglio essere quella “dietro alle quinte”, ma semmai ci fosse qualcuno interessato a sapere perché l'ho fatto risponderei candidamente che è stato merito di Anna e del suo meraviglioso spirito.

* Ho riletto per caso in libreria la suddetta frase, un po’ per curiosità, un po’ per tuffarmi nei ricordi, ma ora la parola “strenne” è stata cambiata con “regali”. Che peccato, tanti bambini potevano bullarsi come me e invece la loro rompipallaggine è stata castrata.

lunedì, settembre 26, 2011

Ciù is megl che uan…

…bat trì is better.

 

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E’ arrivata finalmente a casa Marple, la gattina nera che qualche mese fa è arrivata insieme alla mamma e al fratellino sotto casa dei genitori del fidanzato-fidanzatissimo. Età apparente di circa 4-5 mesi, è un trattorino e una dispensatrice di pasta e testatine, un’amore di micia! L’abbiamo portata a casa un po’ perchè l’abbiamo adorata al  primo sguardo, un po’ per dividerci le gatte femmine non sterilizzate,visto che sotto casa dei “suoceri” è pieno di maschi interi e altri cuccioli sarebbero da evitare…

 

E così da sabato Marple, in onore della famosissima Jane Marple, personaggio di Agatha Christie, per chi non lo sapesse la mia scrittrice preferita, è arrivata a far compagnia ai fratellini “maggiori” Scottie, di circa sei mesi, e Sally, un anno e mezzo.

L’inserimento non è stato idilliaco, forte dell’eccezionale accettazione di Scottie da parte di Sally qualche mese fa non ho fatto quello graduale ma ho buttato Marple in mezzo alla mischia. Non è stata proprio una grande idea, forse, soffi da parte di Sally e Scottie ci ha aggiunto anche i ringhi, giusto per non farsi mancare niente del repertorio. Per ora, però, zuffe non ce ne sono state, solo un sacco di annusamenti e soffi.

 

La micina si è già ambientata benissimo, lettiera e ciotole, dorme sulla sedia di giorno e di notte ha già capito che il lettone è per dormirci insieme a noi, solo che ora Scottie ha cambiato posizione e da due notti mi dorme sul cuscino, sopra la testa, facendomi assumere delle posizioni decisamente poco umane, ma per i miei cuccioli lo faccio volentieri"!

 

Ora aspetto che la situazione migliori nelle prossime settimane (o anche nei prossimi mesi, non è un problema) e magari li ritrovo così…

 

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martedì, settembre 20, 2011

sabato, settembre 17, 2011

17/18 Settembre–Montesilvano: Evento “La città delle donne”

Non so quanti pescaresi o abruzzesi in genere bazzichino su questo blog, considerando il poco traffico che genera direi pochi o quasi nulli, comunque volevo segnalare questo evento che si terrà oggi e domani a Montesilvano (PE).

Sabato 17 e Domenica 18 Settembre a Montesilvano (PE) presso Palazzo Baldoni (Piazza Indro Montanelli), organizzata dal Comitato “La città delle donne” e dall’“Associazione Quo Vadis”, si terrà una due giorni di dibattiti, videoproiezioni e spettacoli teatrali sulla questione delle donne nella società italiana: “La città delle donne”.

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Programma:

Sabato 17 SettembreLE DONNE CHE NON HANNO PIU’ VOCE
ore 17.00“Immagine e comunicazione sul mondo femminile” con Giuliana Sgrena (giornalista e scrittrice), Monia Azzalini (ricercatrice Osservatorio di Pavia- Glocal Media Monitoring Project 2009-2010), interventi dei rappresentanti di UDI eMovimento “Se non ora quando”.

ore 19.30 – Proiezione video e letture “Immagini amiche/nemiche delle donne”, a cura di UDI Pescara e Associazione Donne Vestine.

ore 20.30 – conversazione con Donatella Di Pietrantonio, autrice del libro “Mia madre è un fiume”; testimonianze de “Le donne in campo CIA” con Domenica Trovarelli, Linda D’Aloise e Giovanna de “L’oasi delle coccinelle” (imprenditrici agricole).

ore 22.00“L’anima e il corpo: poetica di donne”, presentazione a cura diAnnamaria Talone (Associazione Maglab) in collaborazione con il Magdalena Italia. A seguire spettacolo teatrale “Il gusto delle arance” di e con Gabriella Sacco(Teatro Lila) – Regia di Julia Varley.

Domenica 18 SettembreIL CORPO DELLE DONNE
ore 10.30Performance di musica Pop a cura delle giovani della Nuova Scuola Comunale di Musica di Montesilvano.

ore 11.30 – Proiezione del film “Il corpo delle donne” della regista Lorella Zanardo.

ore 17.00“L’omofobia: irragionevole paura dell’alterità”, incontro con Anna Paola Concia (deputata) e Maria Rosaria La Morgia (giornalista RAI).

ore 19.30Omaggio alle donne dell’Aquila a cura di UDI Pescara e Associazione Donne Vestine: le poesie di Anna Maria Giancarli e il Progetto Eva di Isabella Tomassi, Spazio prosa – Letture di Patricia Sablone.

ore 20.30“L’anima e il corpo: poetica di donne” recital con Flavia Valoppi a cura di Annamaria Talone (Associazione Maglab),  in collaborazione con Magdalena Italia. Interazione musicale delle allieve della Nuova Scuola Comunale di Musica di Montesilvano.

ore 22.00  – Gruppo di danze popolari dal mondo d’idee a cura di Donatella Di Iulio.

AREA CREATIVA   Stand espositivi

Cover bijoux  – creazioni di Caterina Di Florio.

Origami – Carla Della Marca                                                                      

Mary G decorazioni pittoriche, pittura su tessuti – Maria Grazia Marcheggiani

Patch World  - Valentina Smarrelli

Ricami - Angela Marolla

Bigiotteria e lampade – Sondra  Vannozzi

Oreficeria – Egea Rizzati

Gioielli – Donatella Di Marte

Creazioni in pietra – Marina D’Alfonso, scalpellina

Zucchero & Caffè bijoux made in Italy – Angelica Hart

Libreria Primo Moroni – Daniela Santroni


SPAZIO ARTISTICO

Mirta Maranca espone le sue opere

UDI Pescara e Associazione Donne VestineFotografia, narrativa, video, pittura,
scultura

Associazione Donna E  -  Cultura, ricerca sulle tradizioni, video

AREA DEGLI ALIMENTI


Caseificio aziendale Santa Caterina di Loreto Aprutino

Associazione “Donne del Vino” d'Abruzzo, con degustazione

Banco del Comitato - Torte dolci e salate

Associazione Donne in Campo:
  • Azienda agrituristica – Rosso di Sera
  • Azienda agrituristica – Via del Campo
  • Azienda agrituristica – I sapori di Bea
  • Azienda agrituristica – Fattoria Maria Donata
Cucina Macrobiotica di Daniela Zuccarino

Il Borgo del benessere - Parafarmacia di Daniela Giangreco

Associazione Il Melograno  -   Parto naturale e allattamento al seno

SPAZIO AMBIENTE


Punto ecologico  di Sonia Caduceo

Raccolta differenziata – Sandro Di Scerni

Bottega del mondo equosolidale “I semi della Terra”

Comitato per l'Acqua bene comune

Comitato terzo ponte sul Saline

AREA INFORMATIVA

Il Giornale di Montesilvano on line – Angela Curatolo

Se non ora quando – Il  Movimento crea cultura

RACCOLTA FIRME per il referendum abrogativo della legge elettorale


Sabato e domenica dalle 18,00 alle 19,00 Animazione per bambini a cura dell'UDI Pescara e Associazione  Donne Vestine di Penne

L’ho segnalato soprattutto per boicottare il concorso di bellezza con giudice Emilio Fede che avrà luogo a Pescara e per cui il comune (non si sa se con soldi pubblici o no, ma a pensar male spesso ci si azzecca) ha sborsato ben 12.000€, che di sti tempi, tra bunga bunga, veline e festini orgiastici, potevano essere spesi meglio, ad esempio con eventi come quello che si svolgerà a Montesilvano, che spero faccia da apripista per manifestazioni culturali di carattere più impegnativo dalle mie parti.

mercoledì, settembre 14, 2011

Quando paga la mamma...


...anche la Sally disoccupata si dà allo shopping, economico, poco impegnativo, ma avevo proprio voglia di togliermi uno sfizio...

Quindi sono andata da Kiko (l'avevo detto che era economico e poco impegnativo!) e ho preso due cosine:

Un mascara, visto che erano in offerta a 3,90€ e credo sia l'unico che mi manca di Kiko;


Un ombretto water eyeshadow nero, il numero 12. Avevo comprato quello marrone (il numero 09 se non sbaglio) e mi sono trovata benissimo, è diventato il mio ombretto preferito e poi era al 50%, non potevo non provare il nero, visto che è uno dei colori che uso di pù. Poi il packaging é fantastico, con il sacchetto di tessuto porta scatolina...


Un altro ombretto sul viola in offerta a 1€, colore sicuramente visto e rivisto, ma a quel prezzo non potevo farmelo scappare!

L'avevo detto, io, che erano acquisti economici e poco impegnativi che qui, signora mia, c'è la crisi.

P.S. mi sono accorta che le foto tendono al rosa-giallo e non si vede una mazza, più tardi le rifaccio con una luce migliore, attendere prego, anche perchè non sono una fescion bloggher e nessuno viene qui sopra per leggere le ultime review o vedere gli swatches dei miei acquisti, faccio tendenza quanto il ciuffo di Kelly di Beverly Hills, quindi sicuramente potete attendere qualche ora

mercoledì, settembre 07, 2011

domenica, settembre 04, 2011

Le ultime parole famose…

Stralcio di dialogo tra me e una mia conoscente:

 

Conoscente: “Ma dove sei andata ieri che non ho capito?”

Io: “Sono andata all’I Day a Bologna, un festival musicale”

C: “Ah e che gruppi c’erano?”

I: “Sicuramente non li conosci, sono tutti gruppi inglesi, ma non i più famosi per quelli che non li ascoltano”

C: “Ma no, dai, figurati! Io ho una certa conoscenza musicale, alla fine ascolto di tutto, sicuamente almeno qualcuno lo conosco

I: “Ok, allora c’erano i Morning Parade, i Wombats, i White Lies, i Kasabian e gli Arctic Monkeys”

C: “Ah, no, non li conosco”.

 

Come volevasi dimostrare…

 

Parlerò un altro giorno dell’I Day, oggi sono stanca anche solo per pensare

venerdì, settembre 02, 2011

Così è.

L’altra sera sono andata a cena con i miei amichetti aNobiiani, il solito gruppino sparuto di Vikinghi d’Abruzzo, oramai le grosse cene non le facciamo più da tempo.

Io ci voglio bene ai miei amichetti aNobiiani, ma, come al solito, si è presentato lo stesso, imprescindibile discorso che ho a tutte le cene e a tutti gli incontri di persone che frequento meno: come allevo i miei gatti.

Ora, voglio spiegare al mondo il mio scandaloso modo di crescere e accudire i miei gatti che, in genere quelli che odiano i gatti di per sé, ma anche chi li ha, non condivide e mi guarda quasi scandalizzata:

  1. i miei gatti dormono con me, sul mio letto, ai piedi per scelta loro, ma se dormissero sotto le coperte non ci sarebbe alcun problema, e infati giocano spesso tra le lenzuola;
  2. non li chiudo fuori dalla camera da letto se fanno gli agguati ai piedi o se giocano rincorrendosi sul letto: sopporto. Li ho abituati così, a giocare dove volevano (tranne in cucina, ho paura che si facciano male);
  3. mangiano SOLO cibo per gatti, croccantini sempre a disposizione (sperando che Sally non diventi patologicamente obesa fino a che Scottie non finisca la crescita) e umido due volte al giorno, compro online su zooplus e mangiano cibi, per me, selezionati. Controllo la quantità di carne contenuta nelle scatolette e se non mi piace non la compro, punto. Non mangiano i nostri avanzi, né cucino per loro, ogni tanto scappa un pezzetto di prosciutto o di parmigiano, ma sono sporadici e di piccola entità;
  4. salgono su tavoli, sedie, divani, letti: ovunque;
  5. se hanno problemi intestinali (soprattutto Sally ci soffre parecchio) dò loro i fermenti lattici apposititi e non “aspetto che passi”;
  6. ho in casa l’armadietto con le medicine dei gatti;
  7. se non trovo una sistemazione per loro, ovvero non c’è nessuno che possa passare a fargli un salutino riempiendo le ciotole e pulendo la lettiera non vado in vacanza;
  8. bevono l’acqua della caraffa filtrante e non quella del rubinetto;
  9. nonostante i vet italiani li consiglino, non ho intenzione di dare croccantini per gatti sterilizzati, mi sono documentata e ho scoperto che i crocchi “light” contengono un sacco di cereali che i gatti non digeriscono e pochissima carne, a sto punto meglio un crocco leggero di suo come i Porta21 nel pacco giallo, e tanto umido, che sazia di più e contiene per larga percentuale acqua.

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Ora, capisco che non sono i miei figli, capisco che sono animali, ma io li ho voluti, li ho cercati, sono una mia precisa responsabilità e una mia gioia. Capisco anche che non sia comprensibile a tutti questo comportamento, ma perché se sull’educazione dei figli non si mette mai bocca, diventano invece tutti esperti di animali? Io prima di avere Sally non avevo idea nemmeno di come funzionasse un gatto, beh non ho chiesto a nessuno, sono andata su internet, mi sono iscritta a micimiao e ho letto, ho cercato, ho fatto anche un sacco di domande probabilmente stupide, ma alla fine mi sono fatta una mia opinione e difficilmente, anche insistendo, riusciranno a farmela cambiare. Ora ho una linea e manterrò quella, con Sally, Scottie e tutti i mici che, magari, ci saranno in futuro.

Così è, che vi piaccia o no.

 

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