sabato, gennaio 31, 2009

questione di stile

Ho il ciclo e questa mattina mi sono soffermata a leggere le frasette sulle bustine degli assorbenti.

La frase del mattino cita:

“Ma lo sapevi che è normale desiderare un dolcetto durante le mestruazioni?”

Normale.

Che significa normale? Che lo fanno tutti? La maggior parte delle donne? Una grossa fetta? Ma il fatto che sia normale non significa che sia giusto o che sia una prerogativa fisica/fisiologica femminile. Anche andare allo stadio e prendersi a randellate è normale (per lo meno in Italia) ma non per questo è giusto o socialmente accettato…

Perchè invece non scrivere:

“Mangia un dolcetto durante le mestruazioni, è l’ormone che te lo chiede”

oppure

“Durante il ciclo, l'ormone consiglia: ‘Mangia un dolcetto’…”

L’ormone è inevitabile, è il dio della regolazione umorale della donna, quindi perché non rendergli omaggio una volta tanto, per lo meno quando ci chiede cose piacevoli…


Comunque dopo aver letto quella frase mi sono sentita meglio: centinaia, migliaia di altre donne ieri si sono scofanate come me un frappè al latte e un ventaglio alla crema…

Alla faccia del dolcetto però… C’avrò l’ormone esigente…

mercoledì, gennaio 28, 2009

La tragedia è imminente…

L’altro giorno sono andata al mercato con mia madre e ho scoperto una cosa che in 27 anni non mi aveva mai sfiorato la mente: NON RICONOSCO LE VERDURE! Cioè per me rape e cicoria sembrano la stessa cosa, così come il cappuccio e gli spinaci…

Il dramma si consumerà tra un po’ di tempo, visto che sto per andare a vivere per conto mio. Già immagino le scene di panico che si verificheranno dalla verduraia che, affaccendata tra mille clienti, non potrà servirmi: “Mi dà un ciuffo di spinaci?” e lei mi risponderà “signora è lì, davanti a lei” e io mi affannerò cercando di capire quali diavolo sono gli spinaci e alla fine chiuderò gli occhi e ne prenderò un  ciuffo a caso e la veduraia mi dirà “Ah, ha deciso di prendere la cicoria alla fine, ottima scelta…” e a me nemmeno piace la cicoria!

giovedì, gennaio 22, 2009

Ritorno in piscina

Finalmente ieri, dopo tanta tribolazione, sono tornata in piscina.

Era un anno e mezzo che non ci andavo più, un po’ per il lavoro, uscivo alle sette e l’ultima lezione iniziava alle 18.45, poi per l’università, i prof vogliono la frequenza anche se non c’è l’obbligatorietà ed essendo quattro gatti all’esame ti fulminano con lo sguardo e ti chiedono a bruciapelo “Perchè non hai seguito”? Potevo dir loro che dovevo andare in piscina? Beh, la mia panza ne avrebbe da dire sulla questione.

Sorvolando su questo, finalmente mi sono un po’ scaricata, rigenerata, sentita leggera e quasi sinuosa nell’acqua clorosa della piscina.

Ora vi chiederete che cosa vado a fare in piscina, e la risposta è: lo sport delle anziane, l’acqugym. E’ vero che a parte un paio di persone (io e la mia amica) l’età sale considerevolmente, anche se, nonostante io sia nel fiore degli anni (si fa per dire) la stanchezza la senta benissimo, e pure quei doloretti da acido lattico alle braccia. Sempre voi, eh, bastarde.

Insomma, non è andata malaccio per essere la prima volta che torno dopo più di un anno, ma ho avuto di che riflettere:  capisco che non ci si formalizza, capisco che a quell’ora ci sono solo bambini, capisco che una può essere stanca perchè lavora o studia tutto il giorno e non ha tempo per queste cose, capisco anche che si può andar lì per scaricare le tensioni accumulate e ci si può anche scordare di fare tutto, ma sant’iddio, tu, ragazza ventenne affianco a me nella lotta ai cuscinetti di grasso e al rotolo triplo, almeno depilati le ascelle!

mercoledì, gennaio 21, 2009

Dio benedica i bug tecnologici…

Ieri mi presento per sostenere un parziale di un esame, tra l’altro niente che possa essere lontanamente vicino al mio piano di studi ma s’ha da fare e quindi vado a provarlo solo per vedere le domande, visto che poi avrei potuto farlo “totale” agli inizi di febbraio… Quindi studio non matto e disperatissimo, una lettura approfondita e sottolineatura dei concetti chiave, insomma il tipico studio di un esame a cui tieni poco e che vai “a provare”…

L’esame era al computer, apparivano le varie domande e alla fine c’è il pulsante "SUBMIT”. Ok, fin qui ce la posso fare, è tutto chiaro.

Rispondo alle domande, un po’ tirando ad indovinare, altre ben sapendo qual era la risposta, ad altre ancora mi affido a quella davanti a me che però non mi sembra ne sappia più della sottoscritta.

Finisco. Clicco su “SUBMIT”. Risultato: hai azzeccato 4 domande su 8, ovvero hai totalizzato un punteggio di 8 su 16 (ogni domanda valeva due punti).

Ok, era destino che non lo facessi, ma almeno so in generale cosa chiede e posso approfondire determinati argomenti. Clicco sulla crocetta e mi appare una finestrella che in inglese mi dice che c’è un test pronto per me, proprio di quell’esame. Visto che ci sono vedo se mi dà altre domande così me le posso segnare per il prossimo appello: oddio sono le stesse tranne una.

Rifaccio l’esame. Riclicco su “SUBMIT”. Risultato: hai azzeccato 7 domande su 8, ovvero hai totalizzato un punteggio di 14 su 16.

Non mi pongo troppi problemi, in fondo non mi ha dato quello che speravo, ovvero domande diverse per poter approfondire alcuni argomenti.

Oggi escono i risultati: accanto al mio numero di matricola campeggia il numero 14! Ovvero mi ha tenuto buono il secondo test. A saperlo provavo finché non le azzeccavo tutte.

Alla fine della fiera è capitato solo a me, a nessuno dei miei amici è comparsa la finestrella, e intanto io mi godo un po’ di sana fortuna, che in campo universitario non guasta mai…

martedì, gennaio 20, 2009

nostalgia…

Chissà quando potrò rimangiare un Doner Kebab come questo…

 

lunedì, gennaio 19, 2009

Easy Virtue

Non ho il coraggio di usare il titolo italiano che, come al solito, non rende al meglio nella traduzione (e perché non lasciare l’originale, mi chiedo io), ieri sera sono andata a vedere questo film, che al Warner Village Cinema di Montesilvano hanno per ora bistrattato negandogli l’uscita, e purtroppo mi sono dovuta sorbire l’intervallo (ebbene sì, non credevo esistessero ancora) e il drammatico stacco tra una scena e l’altra ad un prezzo ben più alto (7€, mica pizza e fichi…) al multiplex ARCA che io aborro violentemente…

Detto ciò il film era davvero carino, già solo per le ambientazioni fantastiche, tra il Nottinghamshire e il Berkshire, con quelle dimore meravigliose, le serre, le biblioteche, e poi i prati, le colline, la nebbia, la pioggerella… Ah, che posti fantastici…

Per il resto ottima interpretazione di Kristin Scott-Thomas e di Colin Firth, finalmente tornato sulle scene nel ruolo che più gli si addice: lo scazzato anticonformista… Jessica Biel non dà una grande prova interpretativa per me, ma mi è perlomeno sembrata azzeccatissima per il ruolo della spregiudicata ed indipendente Larita. Peccato per Ben Barnes, il bel Principe Caspian delle Cronache di Narnia, a cui quel trucco e parrucco stava decisamente male…

Qualche cliché di troppo, come il maggiordomo complice delle “malefatte” di colui/colei che va a disturbare la quiete della famiglia e il suo sarcasmo pungente che sembra tipico di personaggi di questo tipo (in questo caso anche un po’ troppo attaccato alla bottiglia), ma ottimi dialoghi e frasi davvero azzeccate, come quella sulla suocera di Larita:

"Lei è come l’annegamento: piacevole, quando smetti di dimenarti"

Colonna sonora poco interessante, non ho trovato niente di davvero azzeccato con la trama, i personaggi, le ambientazioni, niente. Sembravano delle musiche prese a caso e buttate lì senza un criterio preciso…

Tra i temi un po’ frivoli, come tutti gli impegni che scandiscono la tipica vita di campagna inglese, dalle battute di caccia alle fiere di beneficenza, dal té nella serra al party di Natale, ne spunta fuori uno insolito come l’eutanasia, ovvero la Biel che viene accusata di omicidio per aver iniettato del veleno al suo precedente marito malato terminale di cancro.

E l’immagine più bella del film la dà proprio questo tema, in cui Jessica Biel, quando parte e lascia quindi la famiglia e anche il suo nuovo giovane marito, gli dice che lui non sa cos’è l’amore, perché l’amore vero, viscerale, completo, ti fa fare qualunque cosa per l’altro, anche iniettargli del veleno per far sì che muoia e smetta di soffrire…

In fondo però, questa commedia non ha il lieto fine, sebbene l’idea principale fosse quella di vedere la Biel e Firth andare via insieme nella libertà e nell’indipendenza, ma è un film in cui non c’è il cambiamento tipico di quando arriva qualcuno e stravolge l’esistenza di tutti, due film su tutti esemplificativi, Chocolat e Baghdad Café (uno dei miei film preferiti, tra l’altro), in cui non solo le protagoniste portano una ventata di novità e cambiano la vita a chiunque, ma poi invece di partire, come sarebbe dovuto essere, restano in quei luoghi e ne diventano quasi il simbolo. In Easy Virtue, invece, non cambia niente: la mentalità resta sempre la stessa ed è la Biel costretta ad andar via, non sentendosi accettata e capita neanche dal suo stesso marito, ed è forse ciò che capita più spesso nella realtà.

Meno speranza ma più verità?

venerdì, gennaio 16, 2009

Addictions…

Non sono una persona molto costante, spesso parto in quarta con nuovi interessi e nuovi progetti e puntualmente rimangono a metà o li completo a fatica, senza poi tornarci sopra mai più…

Ma ci sono cose che sembrano entusiasmarmi dal primo momento e per ora la passione resta…

1)

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il mio forum… Ovvio, direte, l’hai creato tu… Sì, ma io l’ho creato per gioco, solo per fare quattro chiacchiere con una decina di amici, chi pensava che saremmo diventati più di 400? Mi piace il modo in cui si riesce a chiacchierare del calcio inglese, la mia primaria passione sportiva, con persone che non avevi mai visto, il potermi confrontare, avere riscontri e curiosità, nonché notizie che posso perdermi e commenti ad ogni lato della “britannicità” che tanto amo… Sono orgogliosa di quello che abbiamo creato io e Ant…

 

2)

imageHollyoaks, tipo una soap opera inglese che va in onda dal 1995, ovviamente solo in Inghilterra, ovviamente in lingua originale. Io la guardo da poco, distrattamente da un anno e mezzo, assiduamente da quasi un anno. E’ un intreccio di storie di alcune famiglie (alcune davvero poco credibili) in questo villaggetto vicino Chester, dove si mescolano passioni, grandi amori, omicidi, corna e omosessualità/bisessualità latenti o dichiarate.

image Non è niente di particolarmente culturale o originale, solo una soap opera del tipo “Un posto al sole” solo leggermente meno bigotta, con qualche bacio omosessuale e minorenni che fanno sesso tra di loro (o anche con maggiorenni…), morti che non sono realmente morti per fregare le assicurazioni, psicopatici che vogliono assassinare la loro famiglia, schizofrenici con allucinazioni, addirittura una ragazza che tradisce il suo partner (il padre della sua migliore amica) con… la figlia, ovvero la sua migliore amica… Così assurdo, eppure non riesco a perdermene una puntata… Ma nessuno crede che io non abbia problemi, vero?

3)

CIMG0579il bagno giallo di “casa mia”"! Mi sono innamorata di questo bagno appena l’ho visto, lo so, così non sembra tanto bello, ma io lo trovo meraviglioso. E soprattutto la cosa più strana è entusiasmarsi tanto per un WC a una vasca da bagno… Ok manca il lavandino e soprattutto questa casa non è ancora formalmente mia, ma questo lo considero già il “mio” bagno… 

4)

image Lo so, oramai ne parlano tutti, e se ne parla talmente tanto che oramai sembra quasi “out”, eppure io non riesco a non passarci un po’ di tempo ogni volta che mi collego (quindi tutti i giorni!) a scrivere cavolate sulle bacheche degli amici, a controllare i miei gruppi, le foto inserite, a giocare a Pet Society (ma su questo giochino dedicherò un post specifico), insomma a perdere del tempo che in realtà NON HO perchè sono addicted to it!


5)

image il mio blog… Strano perché ho avuto un solo altro blog prima di questo, e non avevo tutto questo entusiasmo e soprattutto tutte queste cose da scrivere, anche se in realtà so che quello che dico non sempre sia interessante e soprattutto non cambierà il mondo. Però è una parte di me e mi piace il fatto che riesco a mettere nero su bianco ciò che mi capita o che vedo, e che qualcuno si prende la briga di leggere cosa mi interessa o cosa reputo importante. So soddisfazioni…

lunedì, gennaio 12, 2009

ma ci sono o ci fanno…?

A volte mi chiedo se la gente sia scema apposta oppure proprio non ci arriva… Stasera mi è capitato di ascoltare una conversazione di due tizi che stavano ordinando da mangiare nella piadineria dove ero a cena…

Tipo: “Allora vorrei una piadina con tartufi, scaglie di grana, mozzarella e salsiccia…”

Cameriera: “Ah, vuole una ‘tartufata’ senza funghi…”

Tipo: “No no, voglio una piadina con tartufi, scaglie di grana, mozzarella e salsiccia, i funghi non li voglio mica…”

Cameriera: “Certo, ma se guarda nel menu vedrà che c’è la stessa piadina con l’aggiunta dei funghi e si chiama ‘tartufata’”

Tipo: “No, guardi, io i funghi non li voglio. Voglio una piadina con tartufi, scaglie di grana, mozzarella e salsiccia…”

[la cameriera lascia perdere per disperazione…]

Tipo: “Poi vorrei una porzione di patatine fritte”

Cameriera: “Come la vuole, grande o piccola?”

Tipo: “Media.”

[e già lì mi sarei defilata per sconfitta nettissima…]

Tipo: “…e una Coca”

Cameriera: “Come la vuole, in lattina o alla spina?”

Tipo: “Bottiglietta, grazie”

Arrivati al “grazie” mi sono convinta che ci facesse… Spero di aver avuto ragione. E spero che la tipa si sia licenziata e si sia data all’esplorazione delle lande più remote del Polo Sud, sicuramente gli orsi bianchi sono più dotati intellettivamente…

sabato, gennaio 10, 2009

punti di vista…

L’altro giorno sono andata in biblioteca a studiare, ma proprio studiare eh, ovvero con un libro, i miei evidenziatori e tanta concentrazione… Ok, si direbbe la scelta giusta per lo scopo, ma sono stata troppo avventata nel pensarlo…

Entro e vengo avvolta da una nuvola di profumi vari, da Dolce&Gabbana a Dior, giusto per far capire in che posto sto. E poi mi muovo tra i banchi per cercare un posto libero e mi guardo in giro: sembrava di essere ad un aperitivo cenato (che a noi ce piace tanto) ma di quelli di classe eh, con tutto un luccichìo di gioielli, tintinnare di braccialetti, minigonne all’ultima moda, trucco perfetto, capello piastrato e mani smaltate…

E io che stavo lì col mio jeans e la mia felpona comoda da studio, i capelli legati e senza trucco (perchè dopo qualche ora che leggi ti viene spontaneo stropicciarti gli occhi con le dita e a meno che non si voglia somigliare di proposito ad un panda, credo che matita e mascara siano quantomeno scomodi…) mi sono sentita così a disagio, come se anche lo studio debba essere fashion e anche con l’evidenziatore in mano bisogna farsi vedere al meglio, senza brufoli e unghie non perfette…

Forse la mia è solo invidia perché in fondo io sono sciatta, un po’ per comodità, un po’ per poca pazienza, un po’ per indole più “semplice”, ma nel momento in cui cerco di concentrarmi nella preparazione del mio esame sento il viavai dei fautori delle public relations da biblioteca, il frusciare delle gonne tra accavallamenti e ammiccamenti vari, i pettegolezzi sussurrati (a volte nemmeno tanto), i cellulari che squillano quasi apposta per far vedere l’ultimo modello posseduto comincio a pensare di essere l’unica o almeno una delle poche che riconosce la biblioteca come luogo di studio e di lettura e non come il bar sotto casa dove andare a fare quattro chiacchiere o una Piazza Salotto al chiuso per fare lo “struscio”…

Comunque a questo punto penso di aver visto davvero di tutto in biblioteca, gente che pensava di essere da sola e ripeteva ad alta voce, una ragazza che addirittura contava ad alta voce; ragazze che si ripassavano matita e rossetto per andare a prendere il caffè, coppie che pomiciavano per ore intere, ma pomiciamenti intensi eh! E poi soliti cellulari che squillano (a volte a vuoto perché i proprietari li lasciano al posto mentre magari sono fuori), ragazzi assolutamente incapaci di sussurrare che raccontano i fatti propri a decine di persone e persone che arrivano alle nove, occupano qualche posto (impedendo ad altri di sedervisi), sussurrano ad un amico “ci prendiamo un caffè?” e le rivedi nel tardo pomeriggio, mentre tu ti chiedi se il caffè siano andati a macinarlo direttamente in Brasile…

giovedì, gennaio 08, 2009

50 in un anno

Raccolgo la "sfida" di Fed di leggere 50 libri e vedere 50 film in un anno... Sono sicura di non farcela ma voglio vedere fin dove arrivo!
Per ora aggiornerò due box a destra, finché non mi verrà in mente un modo più carino che eviti l'allungamento della pagina fino a quasi l'infinito...

Anzi, se avete qualche idea su come fare ditemelo eh...

mercoledì, gennaio 07, 2009

What’s in my bag #1

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da notare la copertina di pile con gli orsacchiotti!

lunedì, gennaio 05, 2009

Buoni Propositi, non sia mai che si dica che io non ne ho...

Bene, dopo aver letto sul blog di Fede e di Stefano i post dei buoni propositi, ho capito che era ora di fare anche i miei… Ovviamente la maggior parte saranno scontati e comuni alla maggior parte delle persone, ma di solito le cose utili da fare sono quelle che vogliono fare tutti…

Iniziamo:

  1. 1. la cosa più ovvia e più palese: il calo della panza! I metodi vanno bene tutti, non c’è limite alla fantasia…

  2. 2. collegata un po’ alla prima ma anche per il puro piacere di farlo: prendere qualche lezione di tennis;

  3. 3. dare tutti gli esami restanti, se non sbaglio dovrebbero essere meno di dieci ed in un anno posso farcela, magari riesco a laurearmi per febbraio 2010, quindi in corso, magari però eh… e poi questo fa parte dei buoni propositi per il 2010 quindi non conta;

  4. 4. semmai firmo l’atto di compravendita (non ancora lo faccio quindi il condizionale continua ad essere d’obbligo) iniziare ad arredare la mia casetta;

  5. 5. leggere più dei 25 libri di quest’anno;

  6. 6. cercare di reggere il ritmo delle traduzioni;

  7. 7. provare per lo meno a risparmiare quei quattro soldi che mi rientrano;

  8. 8. andare nel sud dell’Inghilterra;

  9. 9. smettere di mangiarmi le pellicine intorno alle unghie (ma questa me la porto dietro dalla terza elementare, varrà doppio forse…)

Per ora non arrivo a dieci, ma ovviamente i Buoni Propositi sono sempre in progress quindi credo che questo post potrebbe essere presto aggiornato…

domenica, gennaio 04, 2009

Basta poco, che ce vò?

Questo era uno di quegli anni in cui il festeggiamento del Capodanno era un’incognita assoluta… Già immaginavo che avrei passato l’ultimo dell’anno a casa, magari solo con Antonio, perché non eravamo riusciti ad organizzarci in tempo e tutti avevano avuto un’idea migliore della nostra…

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Inghilterra bocciata per una mera questione economica, montagna bocciata perché abbiamo capito chi e quanti eravamo forse troppo tardi e le case o non c’erano più o avevano dei prezzi tali che forse ci conveniva di più l’Inghilterra…

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Ed invece è bastato poco per divertirci, qualche amico di vecchia data e qualcuno più recente, una tavola rotonda e due cagnoni dormiglioni, una nonna che ci ha aiutato in cucina con pentole e coperchi, qualche “magia” ai fornelli, due salsicce sulla brace, un vinello senza pretese e tante risate…

In questo modo diventa divertente anche vedere il Capodanno a Piazza Salotto dalla tv, con Luca Carboni che sembra cantare la stessa canzone per ore, gente sconosciuta sul palco che si atteggia a super star e dei cantanti dilettanti che definirli dilettanti è quasi un complimento…

E poi il consueto giro di carte, tra un zompacavallo e Las Vegas, mentre su mtv le solite scosciate cantano e sculettano e si pensa se puntare o no…

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A volte basta poco per passare un Capodanno da ricordare, senza spendere cifre folli, andare in capo al mondo o trovare locali super-modaioli con la serata-con-dj-e-balli-tutta-la-notte, ma con tutto il calore e il divertimento che solo le vere amicizie sanno dare…

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E questo è stato un Capodanno da ricordare…

giovedì, gennaio 01, 2009

50 film in un anno

  • 1) Come d'Incanto
  • 2) P.S. I love you
  • 3) La bussola d'oro
  • 4) Sette Anime
  • 5) Mona Lisa Smile
  • 6) Easy Virtue
  • 7) Il Diario di Anna Frank
  • 8) Yesman

50 libri in un anno

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