mercoledì, luglio 21, 2010

You will always on my mind…

Sei riuscito a farmi piangere ancora, a distanza di anni.

Pensavo che mai più niente di te mi potesse toccare, sentimenti persi e sepolti da anni di un amore adolescenziale, il primo batticuore della mia vita, anche se tu non mi hai mai considerata, non hai mai pensato a me neanche un minuto, e io per anni mi sono trascinata dentro il mio sentimento per te, con i tuoi no, i tuoi rifiuti.

Avevo 13 anni quando ti ho conosciuto, in quel campeggio di ragazzini cattolici dove tu probabilmente neanche volevi venire. Avevi un paio di anni più di me e nessuna intenzione di seguire le regole, con i tuoi stivali con i buchi sui tacchi e le sigarette buttate ovunque. Lo so che mi odiavi, e devo dire anche anche io in quel periodo non ero molto sopportabile, eppure non mi sono innamorata di te in quel momento, non ho pensato subito a quel biondino con il naso aquilino che faceva di tutto per scandalizzare le ragazzine e per far capire che “lui non ci stava”. No. Ci ho messo un po’ per capire cosa sentivo per te, mesi forse. Quando siamo tornati non ci siamo visti per l’estate, poi, iniziata la scuola, ho capito che ti guardavo in modo diverso, che quella tua arroganza adolescenziale mi attraeva come non mi sarei mai aspettata, anche se tu, come hai sempre fatto da allora, non mi hai mai manco guardata.

Sono stati anni difficili, quelli del liceo. Ho avuto delle relazioni, ma paragonavo tutti a te e non c’era storia, sai? Ci ho messo tanto a dimenticarti, a pensare che era finalmente ora di voltare pagina. E’ parecchio che la mia mente non ti pensa più e il mio cuore non batte forte quando ti vedo, anche se i ricordi sono vividi e a volte fanno ancora male.

Ho conservato ancora la margherita che mi hai dato in quel campeggio di ragazzini cattolici, ci credi? Sono passati 16 anni e lei è ancora lì, dentro al libro di Wilbur Smith che mi ero portata al campeggio. Non so perchè allora la conservai, forse già sapevo che saresti diventato importante per me, che il mio cuore ti sarebbe appartenuto per parecchio tempo… Ricordo perfettamente che stavo sul muretto dietro alla casa, vicino al campo di pallavolo, e tu sei arrivato lì camminando sul muretto, e avevi quella margherita infilata nel buco dell’orecchino all’orecchio, e poi te la sei sfilata e me l’hai regalata, e non so neanche perchè, visto quello che pensavi di me in quel periodo…

Ora le cose sono cambiate, ho trovato l’amore della mia vita, e quello che provo è ben diverso da quello che provavo per te, è maturo e profondo, ma è un sentimento che ho scoperto grazie a te, dovresti esserne quasi contento…

Ho sempre pensato che prima o poi ci saremmo visti e avremmo parlato: ti avrei raccontato, ridendo, di quello che provavo per te, dell’amore folle e immaturo che mi ha devastato per anni, di tutti i pomeriggi passati a girare per Piazza Salotto e Pac Mania in cerca di te, o per gli stabilimenti, o per le scuole, per vederti anche un solo attimo, e cogliere un tuo sorriso, anche se non per me; ti avrei parlato di come hai cambiato la mia vita, di come, forse, mi hai resa quella che sono adesso, di quanto sei stato importante per me, e di quanta parte della mia adolescenza ti sia appartenuta. Ho sempre pensato che l’avremmo fatto, perchè era da tempo che ero pronta a questo…

…ma tu non mi hai aspettata, e sei andato via per sempre.

Addio Antonio. Un pezzetto del mio cuore ti apparterrà per sempre.

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