[...] - Questo mi ricorda la storia del giardino dell'Eden - disse Ford.
- Eh?
- Il giardino dell'Eden, quello con l'albero e la mela e quelli che danno un morso alla mela. L'hai presente?
- Sì, certo.
- Bè, c'è questo Dio, il vostro Dio, che piazza un melo in mezzo al giardino e dice: “Ragazzi, fate quello che volete, ma non mangiate le mele.” Caso straordinario, loro addentano una mela, ed ecco che lui ti salta fuori da dietro un cespuglio gridando: “Vi ho beccati, vi ho beccati!” Non avrebbe fatto molta differenza se non avessero mangiato la mela.
- Perché no?
- Perché quando hai a che fare con quel tipo di dei, in trappola ci cadi sempre. Sai che cosa avrebbe detto se non l'avessero mangiata?
- No. Che cosa?
- “Ma per Dio ragazzi... cioè, per me... non potevate prendere un morso dall'albero della conoscenza? Adesso sono costretto a cacciarvi perché non sopporto di stare con due ignoranti, io che so tutto.”
- Tu credi?
- Io credo. Ma tu pensa a mangiare.
- Mi ricordi il serpente.
- Mangia, che dev'essere buono.
- Mi ricordi sempre di più il serpente. Arthur addentò la presunta pera.
- E’ una pera – disse. [...]
“Ristorante al termine dell’Universo” di Douglas Adams, 1980, cap. 30, p. 148